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Mattarella e il governo: come la vedo io.

Se non lo sapete, ieri è successo qualcosa che ha scosso molte persone. Mattarella non ha voluto accettare Paolo Savona come Ministro dell'Economia per il governo Lega-5 Stelle, detto anche "il governo del cambiamento" da alcune persone che non vorrei mai dentro casa mia. Le motivazioni di tale diniego sono, essenzialmente, che Savona ha una posizione contro l'euro e l'attuale concezione di Unione Europea, e Mattarella considera tali posizioni pericolose per il futuro del paese. Questo evento ha scatenato l'ira di molte persone sul web, le quali ora pretendono che Mattarella si dimetta e gridano al tradimento, alla dittatura e così via. Vi espongo brevemente il mio pensiero a riguardo. Questo risultato non crea veri danni a Matteo Salvini, il quale ora potrà aspirare a nuove elezioni e a cavalcare l'indignazione del rifiuto di Mattarella (e ogni altro sentimento viscerale del popolo medio). E' stato argomentato che Salvini abbia fatto una mossa
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Discriminazione e favoritismi.

L'idea che aiutare una categoria di minoranza (come ad esempio gli omosessuali, gli immigrati, le donne negli ambienti di lavoro etc.) voglia dire favorirla si basa su un assunto di base sbagliato: ovvero, che partiamo tutti dallo stesso punto. Che, come membri di certi gruppi, abbiamo tutti le stesse possibilità, gli stessi diritti garantiti e la stessa protezione. Ma non è così. La vita è più facie come maschio bianco ed eterosessuale, generalmente parlando. E nessuno sta dicendo che i maschi bianchi ed etero hanno una vita perfetta o non abbiano problemi. Ma non sono solit amente problemi di categoria, quanto individuali. O legati all'appartenenza ad altre categorie con dei problemi. Ad esempio, essere giovani è spesso difficile in italia, al momento. Per la crisi, la disoccupazione etc. Come giovani , con dividiamo in molti certi travagli. Ma quand'è l'ultima volta che un uomo è stato pagato meno in quanto uomo, rispetto alle sue colleghe donne? Quanto è diffu

La debole morale del legalitario.

Il mio disprezzo per i legalitari continua a crescere di giorno in giorno. Che cos'è un legalitario? Un legalitario è chi dice "le regole sono regole" o "la legge è legge" e asseconda il sistema in cui si trova, delegando la propria morale ad altri. Insomma, qualcuno per cui nulla fatto dallo stato o dallo status quo è sbagliato. Ho dei seri problemi con questa idea. E' mia opinione che legge e giustizia non coincidano necessariamente e che se la legge, lo stato, la polizia sbagliano allora l'individuo deve indignarsi. E non parlo di odiare le mele marce, parlo di odiare i sistemi marci. Ma oggi non mi concentro su questo aspetto, sullo scontro ideologico. La cosa che odio di molti, quasi tutti i legalitari autoproclamati è che sono un branco di ipocriti. Non condannano davvero le azioni. Non condannano il violare le leggi. Sono selettivi e viscidi. Quanto spesso sentiamo parlare dei ladri con odio? Gli taglierebbero le mani, non si ruba. Poli

Antifascisti, fascisti, squadrismo e gruppi.

Oggi leggo questa notizia: Corteo antifascista, aggredito un 20enne con problemi psichici: portava in corteo una bandiera tricolore L'episodio in piazza della Vittoria: colpito al volto e alla testa perché scambiato per un militante di estrema destra. Indaga la Digos. Prima di partire, chiariamo subito un paio di cose che comunque dovrebbero essere scontate se avete letto altre mie entrate sul blog: - Io mi considero antifascista. Non credo affatto che l'antifascismo sia antiquato o inutile. Anzi, ora serve più che mai perché il fascismo cresce e cerca di nutrirsi di un paese (un mondo) che sta male e che tende ad odiare facilmente. - Io odio i gruppi. Come concetto. Odio le dinamiche che escono fuori quando un gruppo di persone si incontra, si fomenta a vicenda, giustifica le proprie azioni col numero, si lascia andare al peggio della propria natura e ignora un senso morale che, come individui, è quantomeno un po' più presente. Ho studiato queste dinamiche con l'

Prospettiva selettiva.

Certa gente sa essere magica, veramente. Quando uno spara a degli africani lo giustificano dicendo "colpa degli immigrati, del contesto, della crisi, del PD".  Ma poi queste stesse persone si incazzano quando cerchi di contestualizzare furti e altri crimini parlando di degrado sociale o povertà. O quando cerchi di spiegare come seri traumi possano portare qualcuno ad avere comportamenti violenti. Eh no, sei buonista se cerchi di fare un discorso psicologico, sociologico, soci ale. Ma in questo caso, il gesto invece è meno importante del contesto che vedono loro. Quindi funziona così: ladri li ammazzerebbero tutti, ma quelli che tentano una strage vanno capiti. Bello. Davvero.

10 cose che mi danno più fastidio di quanto non dovrebbero.

E quindi... 1) Essere corretto quando ho ragione e/o quando la persona in questione non ha ascoltato bene cosa ho detto. 2) Le persone che masticano forte o si leccano le dita. 3) La tosse dei fumatori. Non dico mai niente, sono affari loro. Ma internamente, urlo. 4) Le risate all'unisono di una comitiva d ragazze. Fa paura, non ci posso fare niente. 5) I grillini. 6) Scherzo, i grillini se le meritano tutte. 7) Quando le persone della mia età dicono "figlio mio". Ma vai via. 8) I gatti che decidono di attraversare proprio quando la macchina è davanti a loro. Scemi. 9) I discorsi su "le femmine". Del tipo "alle femmine piace questo" o "le femmine sono fatte così". 10) La gente che legge le liste fino alla fine. Ma che problemi avete?

Non si è mai d'accordo su tutto.

Lo so, può sembrare un pensiero ovvio. Ma le implicazioni di tale considerazione sono in realtà intrinsecamente deprimenti, quasi devastanti. Possiamo trovare persone con cui abbiamo grandissima intesa. Partner, amici, familiari. Autori che ci stanno a cuore e le loro creazioni. Ma in vita mia non ho mai incontrato una sola persona con cui l'intesa e l'accordo fossero totali. Né sulle grandi questioni, né sulle stupidaggini. Figuratevi, è già grasso che cola se c'è molta intesa con un altro essere umano. Siamo fortunati se abbiamo un partner che ci capisce e apprezza o amici che ti accettano per come sei o familiari che ti conoscono a fondo e ti amano lo stesso. Di mio sono molto fortunato, ho grande intesa con queste persone. Non posso però fare a meno di essere triste nel constatare che su certe cose, certe questioni importanti, ci sono differenze tra me e chi amo e rispetto. A volte sfumature, a volte differenze concettuali notevoli. Persone che ami e stimi a volt