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Visualizzazione dei post da febbraio, 2018

La debole morale del legalitario.

Il mio disprezzo per i legalitari continua a crescere di giorno in giorno. Che cos'è un legalitario? Un legalitario è chi dice "le regole sono regole" o "la legge è legge" e asseconda il sistema in cui si trova, delegando la propria morale ad altri. Insomma, qualcuno per cui nulla fatto dallo stato o dallo status quo è sbagliato. Ho dei seri problemi con questa idea. E' mia opinione che legge e giustizia non coincidano necessariamente e che se la legge, lo stato, la polizia sbagliano allora l'individuo deve indignarsi. E non parlo di odiare le mele marce, parlo di odiare i sistemi marci. Ma oggi non mi concentro su questo aspetto, sullo scontro ideologico. La cosa che odio di molti, quasi tutti i legalitari autoproclamati è che sono un branco di ipocriti. Non condannano davvero le azioni. Non condannano il violare le leggi. Sono selettivi e viscidi. Quanto spesso sentiamo parlare dei ladri con odio? Gli taglierebbero le mani, non si ruba. Poli

Antifascisti, fascisti, squadrismo e gruppi.

Oggi leggo questa notizia: Corteo antifascista, aggredito un 20enne con problemi psichici: portava in corteo una bandiera tricolore L'episodio in piazza della Vittoria: colpito al volto e alla testa perché scambiato per un militante di estrema destra. Indaga la Digos. Prima di partire, chiariamo subito un paio di cose che comunque dovrebbero essere scontate se avete letto altre mie entrate sul blog: - Io mi considero antifascista. Non credo affatto che l'antifascismo sia antiquato o inutile. Anzi, ora serve più che mai perché il fascismo cresce e cerca di nutrirsi di un paese (un mondo) che sta male e che tende ad odiare facilmente. - Io odio i gruppi. Come concetto. Odio le dinamiche che escono fuori quando un gruppo di persone si incontra, si fomenta a vicenda, giustifica le proprie azioni col numero, si lascia andare al peggio della propria natura e ignora un senso morale che, come individui, è quantomeno un po' più presente. Ho studiato queste dinamiche con l'

Prospettiva selettiva.

Certa gente sa essere magica, veramente. Quando uno spara a degli africani lo giustificano dicendo "colpa degli immigrati, del contesto, della crisi, del PD".  Ma poi queste stesse persone si incazzano quando cerchi di contestualizzare furti e altri crimini parlando di degrado sociale o povertà. O quando cerchi di spiegare come seri traumi possano portare qualcuno ad avere comportamenti violenti. Eh no, sei buonista se cerchi di fare un discorso psicologico, sociologico, soci ale. Ma in questo caso, il gesto invece è meno importante del contesto che vedono loro. Quindi funziona così: ladri li ammazzerebbero tutti, ma quelli che tentano una strage vanno capiti. Bello. Davvero.