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Visualizzazione dei post da 2017

Non si è mai d'accordo su tutto.

Lo so, può sembrare un pensiero ovvio. Ma le implicazioni di tale considerazione sono in realtà intrinsecamente deprimenti, quasi devastanti. Possiamo trovare persone con cui abbiamo grandissima intesa. Partner, amici, familiari. Autori che ci stanno a cuore e le loro creazioni. Ma in vita mia non ho mai incontrato una sola persona con cui l'intesa e l'accordo fossero totali. Né sulle grandi questioni, né sulle stupidaggini. Figuratevi, è già grasso che cola se c'è molta intesa con un altro essere umano. Siamo fortunati se abbiamo un partner che ci capisce e apprezza o amici che ti accettano per come sei o familiari che ti conoscono a fondo e ti amano lo stesso. Di mio sono molto fortunato, ho grande intesa con queste persone. Non posso però fare a meno di essere triste nel constatare che su certe cose, certe questioni importanti, ci sono differenze tra me e chi amo e rispetto. A volte sfumature, a volte differenze concettuali notevoli. Persone che ami e stimi a volt

Un mondo migliore

Questa volta, narrativa. Spero che vi piaccia. Li sentiva marciare, per strada. I loro tacchi echeggiavano nella notte, come zoccoli di cavalli stupidi e aggressivi. Si strinse nelle coperte e si morse la mano, pregando che non scegliessero proprio la sua casa, quella notte. Si sentì il suono di una porta che veniva sfondata. Non era la sua, ne era sicuro. Forse quella dei Bonaparte? Sentì delle urla. Sì, erano i Bonaparte. Trasse un sospiro di sollievo, pensando che quella notte toccava a qualcun altro. Poi si sentì disgustato da sé stesso. Stava davvero gioendo per la sofferenza di qualcun altro? Allora non era meglio delle bestie che ora stavano portando via i Bonaparte. Roberto strinse di più nelle coperte, piangendo senza accorgersene. Era iniziata come iniziano sempre queste cose. Un paese con sempre meno risorse, un popolo arrabbiato e sempre più irrazionale. I demagoghi. Ed ecco il risultati. Ora le Incudini marciavano nella notte, cercando vittime. O criminali,

Non tollerate gli intolleranti.

Una classica argomentazione libertariana, quando qualcuno dice che i nazisti o i fascisti non dovrebbero essere tollerati e dovrebbero essere presi a pugni in faccia, è che si tratta di una china scivolosa. Se il governo bandisce un'ideologia, che cosa gli impedirebbe di bandirne altre? Questa argomentazione si basa su un fraintendimento. Almeno per quanto riguarda il sottoscritto. Quando dico che bisogna opporsi ai nazisti o ai fascisti, che devono essere presi a pugni in faccia, non sto dicendo che il governo dovrebbe bandirli o prenderli a pugni. Sto dicendo che individui buoni ed etici dovrebbero opporvisi e prenderli a pugni in faccia. Non delegate al governo, o alla polizia. Sono i cittadini normali, comuni, che non devono tollerare certe idee, quando cercando di spargersi tra di loro. Così come dovreste combattere i vostri peggiori istinti, dovreste combattere il peggio che cerca di crescere all'interno del vostro paese. Non si tratta di chiedere al vostro paese

Alfabeto intollerante

Questo è un alfabeto che contiene intolleranza Scritto da un incazzoso, solo in una stanza Ci sono tante cose che mi stanno sui coglioni Ora le elenchiamo e facciamo tutti i nomi Perché non tollero la stupidità Non tollero gli atteggiamenti irrazionali Non tollero chi potrebbe ma non sa E non tollero che siano visti come normali Mi soffermo sull'Italia perché è il mio presente E so che una strofa a testa è uno spazio limitante Ma questo è uno sfogo e vi darà l'idea E per sempre, di esistere, l'Italia sarà rea Quindi cominciamo con questa lista dell'offesa Che parla ad una coscienza che si è da tempo arresa Festeggiamo la morte di questo paese E la morte dell'io che vuole essere cortese A star per anti-vaccinari, ce ne sono a stuole Che prosperano sul web e infetterebbero le scuole Non sanno di che parlano, ma hanno opinioni forti Dubitano delle scienza ma senza sarebbero già morti B sta per borghesucci, l'Italia ne è il dominio Fissati con le apparenze, privile

Comfort

We live giving advice that we don't really follow While most of our words leave both parties hollow We talk and we argue, we shout and we explain But sometimes only silent embraces can really heal pain

Il benaltrismo.

Quanto mi fa schifo il benaltrismo. Quanto mi ha stufato. Che cos'è il benaltrismo? Beh, "benaltrismo" è un neologismo. Un termine che, purtroppo, serviva a questo paese. Per questo è stato coniato. Si riferisce ad uno squallido trucchetto retorico che va per la maggiore, ultimamente. Qualcuno difende una qualche causa? O critica qualcosa? Non serve affrontare la questione. Non serve spiegare meriti o difetti delle cause citate. O difendere la cosa criticata con argomentazioni ben strutturate. Bastano queste semplici paroline: "I problemi sono ben altri, ci sono questioni più gravi." Basta insinuare che quelle di cui si parla non sono cose importanti. Che non sono critiche legittime o battaglie degne di attenzione. Basta delegittimare l'argomento. Che parli a fare dello ius soli, quando ci sono le madri che non arrivano a fine mese? Che parli a fare di omosessuali, quando ci stanno i terremotati nelle tende? Che investiamo a fare nelle scienze, quando mancan

Non si può dire "de gustibus" sulle questioni importanti.

Le opinioni. Ognuno ha le sue. E' inevitabile. C'è però un atteggiamento che non mi piace e che non approvo, a riguardo. In base a questo atteggiamento, dovremmo ignorare le opinioni contrastanti. Concordare di essere in disaccordo. Accettare che le persone la pensano in modo diverso. Ignorare le nostre differenze e concentrarsi su cosa abbiamo in comune. De gustibus, insomma. A ognuno il suo. Sempre. Non potrei essere meno d'accordo. Non per fare lo stronzo (o magari anche sì), ma c'è opinione e opinione. La vita umana ha tantissime sfere diverse e non possiamo fare questo giochetto del "de gustibus" su tutto. Non dobbiamo . Esempio: mettete che a me non piaccia un film. Lo detesto. Trovo che sia scritto male, recitato da cani e montato in maniera nauseante. Altre persone, però, pensano che sia stupendo. Ogni cosa che vedo io, loro vedono l'opposto. E' grave? Certo che no. Che differenza fa per il mondo? Per la realtà in cui viviamo?

Se Diego Fusaro scrivesse un racconto erotico.

Ed egli, ordunque, estrasse il suo membro, il suo faro di Alessandria, esponendolo alla  lux  che colmava la stanza. Le dimensioni suscitarono nella ivi assemblata compagnia l'istinto incontrollabile di concedersi al  derirere,  lemma che, l'autore vi assicura, si esplica in sommo rispetto e lode. Ecce homo , diceva Nietzsche, e infatti ecco che l'uomo si appropinquava. La puella veniva rimirata dal compagno, mentre scopriva la derma tanto agognata. Il seno rigoglioso, segno di una economia più florida, indusse, alquanto a sproposito, nell'innamorato, il pensiero di come la leva militare forgi gli uomini veri, mentre l'erasmus crei solo giovani inesperti e pusillanimi.  Poi, finalmente, l'istante del  coitus  si fece vicino. Ma fu proprio in quell'istante che la veduta del corpo nudo ed accogliente della  puella,  stagliata  sub partes,  racimolò ogni traccia di  fluxus  inerente alle gonadi dell'uomo. Ed ecco che, ante il   coitus , propugnandosi con

Le notizie non sono neutrali.

Oggi voglio parlare di informazione. Mi sembra che molte persone operino in base al principio che le notizie che leggono siano "i fatti". Peggio ancora, che i giornali si prodighino con il solo scopo di riportare i fatti. Beh, è ovvio, dirà qualcuno. Ma no, questo è un errore. I giornali non sono fredde fotografie della realtà. Nel momento in cui una cosa viene riportata da una persona, diventa un'interpretazione. Ovviamente c'è giornale e giornale,  giornalista e giornalista. I migliori cercano di essere i più obbiettivi possibili. Ma questo è il concetto cruciale:  i più obbiettivi possibili . L'informazione non è neutra e di certo non lo sono i lettori. Esiste una branca della psicologia sociale chiamata  psicologia discorsiva,  in inglese  discursive psychology . L'assunto alla base di questa branca è che il linguaggio, l'espressione e la scrittura portino inevitabilmente con sé il punto di vista di chi li utilizza. I valori, il credo, i pregiudizi.